Introduzione di Luigi Biondo
Tradizione e innovazione
Tradizione e innovazione sono parole molto utilizzate e spesso capita di incrociarle nelle più disparate attività. Ma quale può essere il legame fra questi due termini ed il programma del Segesta Teatro Festival?
Molto spesso i due concetti sono considerati antitetici, due estremi di un percorso ideologico, due modi diversi di guardare il mondo. Tradizione significa essere legati a modelli culturali e comportamentali che hanno avuto sviluppo all’interno di una determinata realtà e che sono stati tramandati nel corso del tempo. Essere legati alla tradizione ci porta a restare fedeli a ciò che è stato realizzato nel passato, utilizzando modi e metodi che sono già stati sperimentati ed usati in precedenza. Innovare, dall’altro lato, significa esplorare le radici della ricerca storica per aprirsi al futuro, attraverso l’invenzione e l’adozione di nuovi modelli comportamentali introducendo nella società nuove attività oppure provando a migliorare quelle già esistenti.
La stagione 2023, la seconda del Segesta Teatro Festival, parte da temi e progetti avviati lo scorso anno quando avevamo parlato di costruzione di un futuro che doveva essere carico di forze positive, non autoreferenziali, e dirette alla Sicilia ed all’amore per la Sicilia.
Il nostro secondo passo quindi deve partire dal desiderio di far vivere momenti che abbiano un profondo legame con i luoghi, da un paradigma dettato dalla tradizione delle testimonianze di civiltà e che possa approdare verso nuove mete cariche di valori.
L’innovazione attraverso la tradizione sarà quindi la stella polare da seguire e significherà utilizzare risorse tipiche di uno specifico contesto culturale, sociale e geografico, quindi difficilmente riproducibili in altre realtà, elevando il carattere distintivo e la legittimità della soluzione innovativa agli occhi dello spettatore.
La cultura siciliana ha un legame forte con tutto quello che è collegato alle esperienze ed alla capacità creativa della gente che vive in connessione con tutto ciò che la circonda e la arricchisce da secoli. Tocca a noi adesso spenderci per aggiungere valori alla tradizione nel rispetto di una nostra identità culturale che ha preso forma e che adesso vogliamo condividere per gioire e stupirci, avvicinandoci a figure che rappresentano spiriti divini e creature antiche che possono condurci verso la nostra forza interiore.
Luigi Biondo
Direttore del Parco archeologico di Segesta