luglioProgetto ElymaParco archeologico di Segesta7 luglio 2023 - 19 maggio 2024 (luglio)
Interventi e azioni performative curata da Lori Adragna e Luigi Biondo sezione archeologica a cura di Maria Cecilia Parra e Chiara Michelini installazioni Gandolfo Gabriel David produzione e
Interventi e azioni performative
curata da Lori Adragna e Luigi Biondo
sezione archeologica a cura di Maria Cecilia Parra e Chiara Michelini
installazioni Gandolfo Gabriel David
produzione e organizzazione MondoMostre
in collaborazione con Parco Archeologico di Segesta
Il Parco archeologico di Segesta per l’anno 2023 promuove delle iniziative complementari a quelle programmate per il Segesta Teatro Festival, in un percorso che dall’archeologia porta alla contemporaneità nella consapevolezza di una storia che scorre e conserva valori assoluti, basi per l’identità del nostro territorio.
Il Parco archeologico di Segesta ha assunto, grazie all’autonomia economica ed amministrativa il ruolo di coordinamento di una serie di siti di interesse archeologico, architettonico, storico artistico ed etnoantropologico. Contessa Entellina, Poggioreale, Salemi e Custonaci condividono origini o testimonianze elime e greche oltre a riti, culti e luoghi dedicati alla coltivazione del grano o dei cereali. Naturale il passo verso lo studio delle divinità e dei riti rivolti ai temi dell’abbondanza e della fertilità.
Il nostro compito dovrebbe consistere nel fare disordine e creare problemi, scatenare una risposta potente dinanzi a eventi devastanti, ma anche placare le acque tormentate e ricostruire luoghi di quiete
(D. Haraway)
Segesta è stata la più importante città tra quelle fondate dagli Elimi, popolazione leggendaria di probabile origine Troiana. Occupava la sommità del Monte Barbaro in un territorio caratterizzato da due acropoli separate da una sella e naturalmente difeso da ripide pareti di roccia sui lati est e sud, mentre il versante meno protetto era munito in età classica di una cinta muraria provvista di porte monumentali. Sulla acropoli più alta,sorgeva il centro abitato, di cui rimane integro il teatro nella parte sommitale. A margine dell’altra acropoli, fuori dalle mura urbane, a ovest della porta di ingresso alla città, fu iniziata e mai completata la costruzione del tempio.
Il nostro progetto congiunge l’antichità alla contemporaneità e ci porta dall’archeologia all’arte contemporanea. Le installazioni previste, integrate armonicamente col paesaggio, realizzano un percorso dall’area di ingresso, a ridosso della Porta di Valle, che conduce al Tempio. Ripercorrendo l’antica strada dei propilei fin dentro il colonnato dorico attraverso un tracciato inedito che valorizza l’area archeologica con una fruizione più attenta, intima e contemplativa. Nell’ottica di un dialogo interculturale, il progetto fa riferimento alla storia di Segesta, e trova un collegamento con luoghi geograficamente distanti, come quelli andini, ma accomunati da visioni cosmologiche ed archetipi. Elyma, infatti, farà parte della IV edizione di Neonorte, festival incentrato quest’anno sul simbolo della Chakana, detto anche croce del sud. Promosso dall’artista e curatrice cilena Tere Chad e approfondita dall’artista siciliano Gandolfo Gabriel David, l’evento itinerante si tiene in Sicilia coinvolgendo artisti, curatori, operatori culturali, scienziati e intellettuali impegnati in una riflessione sul rapporto Nord-Sud declinandolo secondo varie suggestioni.
L’opera Elyma – tre interventi e azioni performative
Il primo intervento, a valle, di circa 30 m di diametro è visivamente collegato al fronte del tempio, di cui sposa la direzione est-ovest. Esso circoscrive un’area agricola in cui, seminando diverse specie di grani antichi siciliani, si dà vita a un giardino performativo. Le alte spighe di russello, tumminia, perciasacchi si sviluppano all’interno di campiture geometriche convivendo con papaveri rossi, fiori selvatici e altre specie vegetali, facendo dell’opera metafora di inclusività e convivenza delle diversità. Per questa semina si è scelto grano di tumminia, varietà locale diffusa nella Sicilia occidentale, di semina tardiva.
Il secondo intervento anima il sentiero dei propilei attraverso la collocazione di elementi sonori metallici che accompagnano l’ascesa all’acropoli trasformando il percorso in una performance collettiva.
Il terzo elemento è costituito da una installazione vegetale collocata all’interno del peristilio dell’antico tempio dorico che, finalmente, tornerà ad essere fruibile dal pubblico invitato a compiere un gesto rituale. Il grano verrà seminato in un terrapieno circolare delle stesse dimensioni del cerchio in terra battuta realizzato a valle che qui diventa un pieno. L’installazione all’interno del tempio permette di rivitalizzare il monumento, collegando architettura, natura, spiritualità e atto rituale in un’unica dimensione trasformativa.
Parco archeologico di Segesta
7 luglio 2023 - 19 maggio 2024 (luglio)