Introduzione di Francesco Paolo Scarpinato
I drammi e le commedie dei grandi scrittori dell’antichità hanno letto e portato agli spettatori i vari stati dell’animo umano nelle loro peculiarità più incredibili e sono, oggi più che mai, di straordinaria attualità.
La cultura siciliana ci insegna da sempre ad apprezzare tutto ciò che ci circonda, dagli oggetti materiali, al valore di un tramonto, la forza del vento, la luce accecante che avvolge i nostri monumenti, persino le esperienze che ci attraversano.
Ancora una volta è questo lo spirito che anima il Segesta teatro festival insieme al forte desiderio di far vivere, a quante più persone possibili, momenti che abbiano un profondo legame con i luoghi che devono espandersi e diventare paradigma del nostro vivere una terra ricca di testimonianze di civiltà. Il Parco Archeologico, con il suo Teatro ed il misterioso Tempio, testimonia la sapienza di antiche civiltà alle radici della nostra identità culturale e ci invita a condividere tutta la bellezza che ci stupisce e porta gioia.
Assistere alle manifestazioni ci permetterà ancora di avvicinarci a figure che rappresentano spiriti divini e creature antiche pronte a condurci verso la nostra forza interiore. Una ricerca nuova dello spazio, della luce e della memoria che scacci definitivamente la nostra ansia del quotidiano, le paure e le incertezze.
Dunque una cura, un balsamo che deve condurci verso un futuro che sani le nostre ferite.
Una sfida dura ma utile, una prova dalla quale ricaveremo sicuramente nuove esperienze, conoscenze inaspettate che dovranno farci crescere e permetterci di ripartire per un nuovo viaggio più consapevole alla ricerca dell’essenza di una personale rinascita.
Francesco Paolo Scarpinato
Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana