Programma 2024
luglio
ven26luglio21:00SERGIO CAMMARIERE QUARTET Una sola giornataTeatro Antico21:00
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Sergio Cammariere pianoforte
Daniele Tittarelli sax soprano
Luca Bulgarelli contrabbasso
Amedeo Ariano batteria
produzione Mercurio Management
durata 90’
Affiancato dalla sua storica band, un team di grandi musicisti che da sempre sono al suo fianco, Sergio Cammariere ripercorre la sua carriera partendo dai suoi successi fino ad arrivare ai brani del suo ultimo disco Una sola giornata che dà il titolo al suo nuovo tour. Lo spettacolo rispecchia l’animo e l’approccio musicale unico dell’artista, una perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz e coinvolgenti ritmi latini. Oltre ai suoi brani più amati trovano spazio anche le sue ultime creazioni raccolte nell’album La fine di tutti i guai (2019) e tante altre nuove musiche. Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più acclamati, dipingendoli di nuove sfumature in un perfetto equilibrio armonico che ne sottolinea l’intensità emotiva. Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de Dalla pace del mare lontano aprendo la strada ad un ritmo incalzante contaminato di venature latine. E ancora L’amore non si spiega, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi la vivace e autoironica Cantautore piccolino. Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durante la sua carriera.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
26 luglio 2024 21:00
sab27luglio21:00LINA SASTRIVoce e nottePrima NazionaleTeatro Antico21:00
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ideato e interpretato da Lina Sastri
pianoforte Adriano Pennino
produzione esecutiva e direzione tecnica Costantino Petrone
disegno luci Gianni Caccia
fonico Davide Faraso
produzione Salina srl
durata 75’
Il personalissimo spettacolo di Lina Sastri per il Segesta Teatro Festival attraversa la prosa, la poesia e la musica, dalle sue acclamate interpretazioni di personaggi femminili come Filumena e Medea, personaggi ricchi di umanità, passioni e forti contraddizioni, alle maschere di Pirandello che mettono in luce la complessità della natura umana e ci invitano a riflettere sulle nostre identità e sulle nostre relazioni. La musica classica napoletana, da Di Giacomo a Tosti, e quella degli autori e poeti della musica contemporanea, da Pino Daniele a Enzo Gragnaniello, le malinconiche atmosfere del fado e le passioni del tango, e le ballate della musica etnica e popolare, in uno spettacolo in cui la musica al pianoforte del Maestro Adriano Pennino segue e armonizza come un filo conduttore un viaggio attraverso le parole e la musica interpretate dalla grande artista napoletana.
Lina Sastri, attrice, cantante, autrice e regista, lavora con il grande Eduardo De Filippo e con Giuseppe Patroni Griffi, Armando Pugliese, Roberto De Simone, Francesco Rosi, Luis Pasqual, Emanuela Giordano, Piero Maccarinelli e molti altri. Interprete dei grandi personaggi femminili del teatro classico e contemporaneo, è stata Filumena Marturano, Margherita Gautier, Elettra, Ecuba, Maria Maddalena, Medea, Bernarda Alba, Jenny delle Spelonche, la Figliastra, la Donna del mare, Gilda Mignonette, Giovanna D’Arco. In musica ha scelto di cantare la musica della sua terra, e ha creato, in questi ultimi anni, spettacoli musicali che raccontano il sud del mondo creando un genere teatral-musicale tutto suo. Ha cantato con Caetano Veloso, con D.D. Bridgewater, con Ray Charles, ha partecipato a spettacoli musicali internazionali fino ad ideare, scrivere e produrre spettacoli, dove la musica si fa teatro.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
27 luglio 2024 21:00
dom28luglio19:30DANILO CAPEZZANIOreste di EuripidePrima NazionaleUnder 35Teatro Antico19:30
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regia e adattamento Danilo Capezzani
con Gabriele Cicirello, Lia Grieco, Iacopo Nestori, Paolo Madonna, Danilo Capezzani, Francesca Trianni
costumi Laura Giannisi
impianto scenico Danilo Capezzani
assistente alla regia Mariachiara Basso
foto di scena Manuela Giusto
produzione Compagnia Mauri Sturno
con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico
durata 70’
Euripide è il più illuminato, geniale e moderno dei tragediografi greci. Forse anche il più graffiante e, in certi aspetti, anche oltremodo miscredente. Parafrasando l’opera di Nietzsche, i suoi protagonisti sono umani, troppo umani. Euripide, in tutte le sue storie, scalfisce ogni elemento favolistico e se ne serve come leva, come grimaldello, per aggredire il cuore delle storie. Oreste, come un reietto, cerca di sfuggire alla giustizia e con Elettra e il suo amico Pilade diventa una sorta di folle criminale, dentro al suo stesso crimine. È giusto compiere un omicidio verso la propria madre? E in nome di qualsiasi cosa? Mi interessa mettere in scena questo testo per raccontare, grazie a questa storia, il cuore dell’essere umano.
(Danilo Capezzani)
Danilo Capezzani, diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Ha studiato con Andrea Baracco, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Mauro Avogadro e lavorato all’opera con Pippo Delbono, Pier Luigi Pizzi e Renata Scotto. Dirige e presenta al Teatro Antico di Segesta Alcesti e Eracle di Euripide. Dal 2020 ad oggi è assistente e collaboratore di Glauco Mauri. Al Globe Theatre di Roma, dirige Pene d’amor perdute di W. Shakespeare. Nel 2022 debutta come regista d’opera lirica, con un nuovo allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e contemporaneamente al Festival di Spoleto con una sua regia di Riccardo II di W. Shakespeare. Nel 2023 è stato regista-collaboratore al Festival di Spoleto, sia di Carlo Cecchi che di Luca Marinelli.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
28 luglio 2024 19:30
lun29luglio19:30DANILO CAPEZZANIOreste di EuripidePrima NazionaleUnder 35Teatro Antico19:30
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regia e adattamento Danilo Capezzani
con Gabriele Cicirello, Lia Grieco, Iacopo Nestori, Paolo Madonna, Danilo Capezzani, Francesca Trianni
costumi Laura Giannisi
impianto scenico Danilo Capezzani
assistente alla regia Mariachiara Basso
foto di scena Manuela Giusto
produzione Compagnia Mauri Sturno
con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico
durata 70’
Euripide è il più illuminato, geniale e moderno dei tragediografi greci. Forse anche il più graffiante e, in certi aspetti, anche oltremodo miscredente. Parafrasando l’opera di Nietzsche, i suoi protagonisti sono umani, troppo umani. Euripide, in tutte le sue storie, scalfisce ogni elemento favolistico e se ne serve come leva, come grimaldello, per aggredire il cuore delle storie. Oreste, come un reietto, cerca di sfuggire alla giustizia e con Elettra e il suo amico Pilade diventa una sorta di folle criminale, dentro al suo stesso crimine. È giusto compiere un omicidio verso la propria madre? E in nome di qualsiasi cosa? Mi interessa mettere in scena questo testo per raccontare, grazie a questa storia, il cuore dell’essere umano.
(Danilo Capezzani)
Danilo Capezzani, diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Ha studiato con Andrea Baracco, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Mauro Avogadro e lavorato all’opera con Pippo Delbono, Pier Luigi Pizzi e Renata Scotto. Dirige e presenta al Teatro Antico di Segesta Alcesti e Eracle di Euripide. Dal 2020 ad oggi è assistente e collaboratore di Glauco Mauri. Al Globe Theatre di Roma, dirige Pene d’amor perdute di W. Shakespeare. Nel 2022 debutta come regista d’opera lirica, con un nuovo allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e contemporaneamente al Festival di Spoleto con una sua regia di Riccardo II di W. Shakespeare. Nel 2023 è stato regista-collaboratore al Festival di Spoleto, sia di Carlo Cecchi che di Luca Marinelli.
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Luogo
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Ora
29 luglio 2024 19:30
mer31luglio19:30PABLO GIROLAMI - IVONARER / MANBUHSAUnder 35Teatro Antico19:30
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RER
con Guilherme Leal, Fabio Cavallo, Yasmin Gariv, Shani Hadashi, Sara Ariotti, Katarzyna Zakrzewska
musica Donato Dozzy Remix by KAT PUKE & Vermouth Gasosa
drammaturgia Karen Stenico
durata 23’
MANBUHSA
versione estesa
coreografia Pablo Girolami
con Guilherme Leal, Lou Thabart
musica Ugate Sooraj – Jota Karloza, Hey Furtila (Hey Perky) – Miss Clo, Demaso – Holed Coin, Alma de Terra – A Macaca & Peter Power
costumi Caterina Politi
produzione Ivona con il supporto di KOMM TANZ Teatro Cartiera, Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto, Derida Dance Center (Sofia), MIC
durata 35’
Sei danzatori si fondono in un intreccio sinuoso, creando legami che si moltiplicano come cellule danzanti. Come organismi unici, un corallo, una creatura destinata a sopravvivere e evolvere nello spazio e nel tempo. Le relazioni tra i corpi danzanti si svelano come un intreccio pulsante. Questo ci permette di evolverci, di adattarci all’ambiente scenico, crescendo, fortificandoci attraverso l’evoluzione delle nostre movenze. RER diventa un’odissea esplorativa. Ogni movimento di mano contiene, ogni sguardo cela. Quanta forza però in questo minuscolo spazio, quanta forza nella struttura compatta di mille occhi e cento tocchi.
Due ragazzini che giocano in una risaia in una relazione che si crea forgiata sui ritmi della musica. Attraverso il movimento, uno spinge l’altro alla scoperta del suo istinto naturale. Un cammino vibrante di inconsapevoli emozioni, innocenza e giocosità. Un gioco frenetico, il cui ritmo cresce fino a divenire una danza di corteggiamento, alla ricerca del proprio istinto naturale. Eleganti come gru, precisi come ragni, i corpi reagiscono simultaneamente agli impulsi reciproci. Manbuhsa può essere definito come uno studio ed una trasposizione sul corpo umano di alcune peculiari danze animali, diventati spunti creativi per il coreografo.
IVONA, compagnia di danza contemporanea, vincitrice di molti e prestigiosi riconoscimenti internazionali, fondata nel 2019 da Pablo Girolami e con sede a Fagagna (UD), è riconosciuta e finanziata dal Ministero Italiano della Cultura come organismo di produzione della danza under 35. Nel 2021, con la nuova creazione di Pablo Girolami, T.R.I.P.O.F.O.B.I.A., IVONA vince il primo premio al Jerusalem International choreography competition, il premio per la migliore coreografia al concorso coreografico del “Distrito de Tetuan”, Madrid e al Choreographic competition Linkage, Sofia e il premio del pubblico al RIDCC, Rotterdam International Dance Choreographic Competition.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
31 luglio 2024 19:30
agosto
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con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto)
con
Corifeo Sergio Basile
Atossa Micol Pambieri
Messaggero Gianluigi Fogacci
Serse Nicolas Zappa
adattamento, scene e regia Claudio Collovà
ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia
in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo
costumi di Dora Argento
musiche di Giuseppe Rizzo
produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè
durata 80’
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
2 agosto 2024 19:30
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con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto)
con
Corifeo Sergio Basile
Atossa Micol Pambieri
Messaggero Gianluigi Fogacci
Serse Nicolas Zappa
adattamento, scene e regia Claudio Collovà
ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia
in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo
costumi di Dora Argento
musiche di Giuseppe Rizzo
produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè
durata 80’
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
3 agosto 2024 19:30
dom04agosto5:00VIOLA GRAZIOSI Medea di Luciano ViolanteAlbaTeatro Antico5:00
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con Viola Graziosi
regia Giuseppe Dipasquale
produzione Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale
durata 65’
Mi affascina Medea. Colei che denuncia false opinioni e falsi valori. Euripide le fa dire: “Perché io sono sapiente, questa è la mia sorte: alcuni mi odiano, ad altri appaio ostile”. Nel trentennale della strage di Capaci, Luciano Violante, magistrato e già Presidente della Camera dei Deputati, torna ad interrogarsi sul mito attraverso la figura di Medea, che nel suo peregrinare approda nella terra di Sicilia. Un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale. La Medea di Violante vuole essere una Madre, Regina, Maga semidivina che compie l’efferato gesto infanticida per sottrarre i figli alla schiavitù. Condannata ad un esilio eterno che rinnova la scelleratezza del suo crimine ad un impietrito Giasone per approdare infine nella terra del fuoco, una terra a tre punte, la Sicilia, per incontrare altri ‘estranei’ che cercano una ragione al lacerante dolore della perdita dei propri figli. Un salto nella contemporaneità che permane nell’alveo di una tragica mitologia e che ha fatto del tragico eccidio mafioso, con l’emblema degli emblemi nella perdita di Giovanni Falcone, un atto dove “Il divino e l’umano si intrecciano perdendo i confini e laghi di sangue si scoprono negli sterminati campi di grano”
Medea, scritta in occasione del trentennale della strage di Capaci, con la regia di Giuseppe Dipasquale, ha debuttato alla chiesa di San Domenico a Palermo il 10 marzo 2022, davanti alla tomba di Giovanni Falcone, alla presenza dei familiari dei giudici e della scorta. Lo spettacolo in quella sede così suggestiva è stato ripreso da Rai 5 e il 23 maggio proprio nel giorno della ricorrenza della strage è andato in onda ‘Speciale Medea – un canto per Falcone e Borsellino’.
Viola Graziosi, nata a Roma e cresciuta in Tunisia, ha debutatto a 16 anni, diretta da Piero Maccarinelli, e subito dopo con Carlo Cecchi, con cui ha avviato una lunga collaborazione in molti spettacoli, cominciando dalla trilogia shakespeariana in tournée internazionale. In Italia ha inoltre lavorato con Giorgio Ferrara, Consuelo Barillari, Franco Però, Cristina Comencini, Graziano Piazza, Gabriele Lavia e moltissimi altri. In Francia, dove consegue nel 2003 il diploma presso il Conservatoire national supérieur d’art dramatique, è stata diretta da Marcel Maréchal. A Parigi lavora tra gli altri con Alain Françon, Hélène Vincent, Catherine Hiegel. Attrice teatrale e cinematografica, doppiatrice, lettrice di audiolibri, ha nel 2008 conseguito una laurea specialistica in Studi Teatrali all’Università della Sorbonne Nouvelle (Paris III), con una tesi sull’autore israeliano Hanoch Levin.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
4 agosto 2024 5:00
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con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto)
con
Corifeo Sergio Basile
Atossa Micol Pambieri
Messaggero Gianluigi Fogacci
Serse Nicolas Zappa
adattamento, scene e regia Claudio Collovà
ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia
in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo
costumi di Dora Argento
musiche di Giuseppe Rizzo
produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè
durata 80’
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
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Luogo
Teatro Antico
Ora
4 agosto 2024 19:30
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Direttore: Andrea Ferrante
Musiche di Zoccatelli Passantino Minafra Scinaldi Shostakovich Visconti Marquez
L’Orchestra Sinfonica Giovanile del Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani, diretta da Andrea Ferrante, si distingue per un repertorio che abbraccia tanto la tradizione sinfonica quanto la musica contemporanea. I compositori le cui opere sono eseguite includono V. Zoccatelli, S. Passantino, L. Minafra, S. Scinaldi, C. Galante, M. Visconti e A. Marquez.
Fondata su iniziativa di Andrea Ferrante, professore di Elementi di Composizione per Didattica della Musica e dello Strumento presso il Conservatorio, l’Orchestra è un laboratorio di crescita artistica per i giovani musicisti.
Oltre al repertorio sinfonico classico, l’Orchestra è impegnata nello studio e nell’esecuzione di opere contemporanee, spesso commissionate appositamente. Questa apertura alla nuova musica contribuisce a formare musicisti versatili e aggiornati sulle tendenze attuali.
Dalla sua prima esibizione, l’Orchestra è riconosciuta come una presenza stabile e influente del Conservatorio, ma anche nella comunità locale, rappresentando un punto di riferimento socio-
culturale.
L’Orchestra Sinfonica Giovanile del Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani è una realtà in evoluzione, che unisce educazione, innovazione e impegno culturale, consolidando il suo ruolo come fulcro di sviluppo artistico e identità comunitaria.
Teatro Antico
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Teatro Antico
Ora
6 agosto 2024 19:00
mer07agosto21:00NOA & BANDThe voice of peaceTeatro Antico21:00
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voce e percussioni Noa
chitarra Gil Dor
pianoforte Ruslan Sirota
sassofono e EWI Omri Abramov
batteria Daniel Dor
sound engineer Paulo Vilares
light designer Gur Ziv
produzione Associazione Catania Jazz
durata 90’
Noa è cantante, autrice delle sue canzoni, poetessa, compositrice, percussionista, attivista per la pace, e madre di tre figli, Ayehli, Enea e Yum. Le radici e la crescita spaziano tra lo Yemen, Israele e gli Stati Uniti. È sotto le armi che Noa comincia a cantare in pubblico, poi decide di iscriversi alla Rimon School di Tel Aviv fondata dal chitarrista Gil Dor. Ha pubblicato più di 15 album internazionali ed è stata ospite dei più importanti palcoscenici del mondo come la Carnegie Hall e la Casa Bianca e si è esibita davanti a tre Papi. È stata accreditata da Pat Metheny e Quincy Jones e ha condiviso la scena con leggende come Stevie Wonder, Andrea Bocelli e Sting. Noa è considerata la voce più importante del dialogo e della coesistenza Israele – Palestina. Tra i tanti riconoscimenti è stata insignita con l’Ordine al merito della Repubblica Italiana, e una delle cariche più importanti Pilgrim of Peace, dall’ordine francescano di Assisi (titolo in precedenza assegnato a Bill Gates e Madre Teresa di Calcutta), e il Christal Award dal Forum economico mondiale. Noa è la prima ambasciatrice di Israele per l’Organizzazione delle Nazioni Unite ed è attiva come membro delle organizzazioni sui diritti e sulla pace in Israele e all’estero. La sua carriera artistica l’ha vista in questi anni collaborare e duettare con artisti del calibro di Santana, Stevie Wonder, Joan Baez, Johnny Clegg, Khaled tra i tanti altri.
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Ora
7 agosto 2024 21:00
gio08agosto21:00Frida Bollani Magoni & Albert EnoTeatro Antico21:00
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voce e pianoforte
Frida Bollani Magoni
voce e chitarra
Albert Eno
produzione Bubba Music
durata 90’
Dopo il grande successo di critica e pubblico ottenuto nei suoi primi tre tour estivi e nel tour teatrale conclusosi nel febbraio 2024, Frida Bollani Magoni torna ai suoi amati spettacoli dal vivo con un nuovo tour che abbraccia il nostro Paese. Frida Bollani Magoni inizierà il suo viaggio tra le note portando qui, al Segesta Teatro Festival, sia brani inediti sia grandi capolavori riarrangiati per l’occasione per un risultato sempre nuovo, accompagnata da Albert Eno, voce e chitarra. A guidare l’artista, il suo amore sconfinato per la musica protagonista nella sua vita fin da piccolissima e che ha adesso una maturità artistica che non conosce eguali. Un talento unico, in continua crescita ed evoluzione che, nei concerti live, si manifesta in tutta la sua potenza.
Frida Bollani Magoni, figlia d’arte, nasce in Versilia il 18 settembre 2004. Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica comincia a studiare regolarmente pianoforte classico all’età di 7 anni sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille. L’esordio live di Frida si è tenuto nel 2020. Frida, talento raro, si è esibita al Quirinale di fronte al Presidente della Repubblica e oltre alla toccante interpretazione dell’Inno nazionale, la giovanissima musicista ha omaggiato Lucio Dalla e Franco Battiato. Nelle date del tour 2021 Frida si è esibita in quasi 30 concerti facendo sempre il tutto esaurito e calcando palchi prestigiosi. Tra le tante collaborazioni, è molto importante quella con Roberto Bolle. Il suo ultimo tour estivo con tappe a Londra, Parigi e Napoli ha registrato il tutto esaurito. A giugno del 2023 edita “Primo Tour”, il suo primo album.
Albert Eno, già voce dei Kismet, avvia il suo progetto solista nel 2018. Oltre ai concerti, Albert Eno inizia la sua attività creativa e compositiva con la pubblicazione nel 2020 del singolo “The Embrace”, scritto durante il lockdown; il brano trae ispirazione dal dipinto di Egon Schiele “L’abbraccio” e da una citazione tratta dal libro “Just Kids” di Patti Smith. Nel 2020 pubblica “Iron Sky”, cover di Paolo Nutini, annunciando l’uscita di “Dark ‘n’ Stormy” pubblicato nel 2021.
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Teatro Antico
Ora
8 agosto 2024 21:00
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Atto I Damiano Artale
Atto II Monica Montanti
con Giorgia Bevilacqua, Alice Colombo, Giulia Castoro, Anita Amoroso e Ilenia Fontana
coreografie Damiano Artale e Monica Montanti
musiche J.S. Bach e D. Jaconello
adattamento testi e voce recitante Giampiero Montanti
produzione Mono Dance Company
durata 65’
Lo spettacolo rivisita il testo Dantesco in chiave contemporanea, dalla selva oscura alla realtà moderna, con quelli che sono i nuovi peccati o debolezze umane. Un viaggio immaginario, un Itinerarium mentis in Deum che attraversa i tre regni ultraterreni, e conduce fino alla visione della Trinità. Una lettura che approda ad un’unica ricerca introspettiva e che restituisce l’idea del rimedio, la cura per arrivare al benessere personale che, in modo resiliente, parte dall’attraversamento della selva oscura che in ognuno di noi si cela e che rappresenta il punto di smarrimento, il luogo in cui affrontare le proprie paure e incertezze e in cui guardarsi in profondità, esorcizzare i demoni e ritrovarsi, riappropriarsi di se stessi. Forza espressiva, incisività, potenza di immaginazione e rappresentazione, durevolezza nelle sensazioni che provoca…. Tutto questo è DANTESCO.
(Damiano Artale)
La Mono Dance Company, diretta da Monica Montanti, vede il suo primo esordio nel 2021 con lo spettacolo La quinta stagione, coreografato da Damiano Artale e Monica Montanti. La seconda produzione della compagnia Elements è stata presentata nel 2022 alla 74a stagione dell’Ente Luglio Musicale Trapanese e veicolata in numerosi festival e rassegne coreografiche nazionali.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
9 agosto 2024 19:30
sab10agosto19:30BARBARA GIZZI DANIELE SALVO Gli SpartaniTeatro Antico19:30
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progetto speciale MIC 2023
regia Daniele Salvo
drammaturgia Barbara Gizzi
con
Clitemnestra Valeria Cimaglia
Tindaro Massimo Cimaglia
Agamennone Giuseppe Sartori
Leda Elena Polic Greco
Elena Giulia Sanna
voce di Ebalo Ugo Pagliai
coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto
costumi Daniele Gelsi
disegno Luci Giuseppe Filipponio
elementi scenici Andrea Grisanti
assistente alla regia Matteo Fiori
produzione Terra Magica Arte e Cultura, con il patrocinio di INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Institute of Sparta, Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia
durata 95’
Nella tragedia scritta da Barbara Gizzi, ambientata a Sparta, il gioco del potere calpesta sentimenti e individualità. L’amore deve piegarsi alla ragione di Stato ma con conseguenze terribili e funeste. Personaggi che scavano nel cuore dello spettatore, per la forza dei temi e grazie alla regia visionaria e spettacolare di Daniele Salvo che, con tutti i mezzi espressivi possibili, tocca le corde della più profonda emotività di un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci. Un coro di guerrieri, anime inquiete che commentano, in una sorta di danza continua, soffre con la protagonista, la ammonisce, la travolge rievocando le atmosfere delle grandi tragedie e la forza viscerale dell’Iliade.
Barbara Gizzi, drammaturga e docente di Lettere, ha scritto saggi sul teatro del Settecento, in particolare su Goldoni e su Metastasio, e sull’opera lirica. È stata per molti anni critica teatrale per Paese Sera e per Il Tempo, ha diretto riviste specializzate ed è autrice di programmi radiofonici e televisivi per la Rai.
Daniele Salvo, attore e regista, ha collaborato con Luca Ronconi per quasi 18 anni, come attore, in ruoli di primo piano, assistente alla regia e regista collaboratore. Tra le sue regie più note, Coefore/Eumenidi di Eschilo, Aiace, Edipo Re, Edipo a Colono di Sofocle con Giorgio Albertazzi, con cui ha avviato una lunga collaborazione, e La Pace di Aristofane, tutte al Teatro Greco di Siracusa. Ha inoltre diretto, tra le tante regie, altre opere dei tragici, tra cui Dionysus in Romania, Prometheus di Eschilo, Medea di Euripide, con Franco Branciaroli, e moltissimi altri lavori in Italia e all’estero.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
10 agosto 2024 19:30
sab10agosto21:00Deep SkyPrima NazionaleTempio21:00
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Acquista biglietti ore 21.00
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ore 21.00
ore 21.45
ore 22.30
ore 23.15
Spettacolo scientifico di narrazione dei miti celesti, proiezioni astronomiche ed estemporanea musicale
musica dal vivo e sound art Alfredo Giammanco
voce recitante Marcello Barrale
e gli operatori scientifici del Planetario di Palermo
produzione Anki
durata 40’
Anki, ente che si occupa di divulgazione scientifica a più livelli e che gestisce il Planetario e il Museo astronomico di Palermo, propone uno spettacolo multidisciplinare, in forma di racconto teatrale dedicato alla Via Lattea, con proiezioni in diretta delle reali immagini dei corpi celesti, riprese da uno speciale strumento, e con la narrazione dei relativi miti legati alla costellazione e la descrizione scientifica della stessa condotta da Marcello Barrale, divulgatore scientifico e filosofo della scienza. Il pubblico potrà seguire seduto la proiezione e la spiegazione che sarà accompagnata da musica LIVE ELECTRONICS realizzata dal musicista Alfredo Giammanco, esperto di musica analogica e SOUND ART. Lo spettacolo partirà dalla descrizione della Via Lattea e saranno poi puntati e proiettati in diretta varie tipologie di oggetti di profondo cielo, da nebulose, ad ammassi stellari, sino a galassie lontane. La musica farà da sottofondo alle spettacolari immagini. La lezione spettacolo, che ha registrato nella precedente edizione del Segesta Teatro Festival il tutto esaurito coinvolgendo il pubblico in ogni istante, è un unicum tra narrazione del cielo e proiezioni di cielo virtuale e reale. Quando l’uomo, nel corso dei secoli, ha intuito e scoperto la grandezza dell’universo, il senso di angoscia si è trasformato in continua ricerca e studio nel tentativo di accorciare questo spazio e conoscerlo al meglio. Il percorso divulgativo e spettacolare è un evento unico nel suo genere, una narrazione teatralizzata e musicale dei corpi celesti proiettati in diretta dal telescopio su un maxi schermo con in fondo la magnificenza del tempio.
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Tempio
Ora
10 agosto 2024 21:00
dom11agosto5:00GIOVANNI CALCAGNO VINCENZO PIRROTTA L’epopea di GilgameshAlbaTeatro Antico5:00
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con
Vincenzo Pirrotta
e Giovanni Calcagno
testo e regia Giovanni Calcagno
consulenza scientifica Luca Peyronel
produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione Teatro Nazionale
durata 90’
Nulla permane, Gilgamesh. Nulla. / Costruiamo forse case che durano per sempre? / I nostri giuramenti, le nostre promesse, / sono valevoli per sempre? / La piena di un fiume non dura per sempre. / Persino l’odio, sulla Terra, / non sopravvive per sempre. / Come sciami di mosche stecchite per terra, / di colpo non resta più nulla / di intere moltitudini di esseri umani. / Dormienti e morti, come sono simili.
(frammento del discorso di Utanapishti a Gilgamesh)
Circa due secoli fa, negli scavi della biblioteca di Assurbanipal a Ninive, gli archeologi portarono alla luce una serie di tavolette. Quando fu decifrata la scrittura cuneiforme, esse rivelarono il titolo di un poema: Di colui che vide le profondità e le fondamenta della terra. Si presentò così, Gilgamesh, a noi occidentali. Quando ebbe una prima traduzione dell’opera, Rilke affermò di non aver letto mai niente di così potente, e più tardi anche Elias Canetti, dopo averne ascoltato alcuni brani recitati da un suo amico attore, manifestò la necessità di confrontarsi con questo testo per tutta la vita. Gilgamesh è il più antico poema a noi conosciuto. È la storia di un re che, dopo aver sperimentato sulla propria pelle il dolore per la morte del suo migliore amico, lascia il suo trono e gli agi di corte per andare alla ricerca della vita eterna e della verità sulla caducità dell’esistenza umana. Questa narrazione dell’epopea di Gilgamesh eseguita da Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno è basata su un testo di Giovanni Calcagno pubblicato da Mesogea. Nel solco dei narratori più antichi che hanno raccontato per secoli le vicende del leggendario re della prima città del mondo, la regia ha curato una versione arcaica di questo spettacolo, affidata cioè solo alle voci, al corpo dei narratori, accompagnati dal ritmo dei tamburi e dal suono di cembali e di flauti, uno spartito da suonare ad alta voce, per “togliere la polvere“ da uno dei più grandi tesori della letteratura di tutti i tempi.
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Ora
11 agosto 2024 5:00
dom11agosto19:30BARBARA GIZZI DANIELE SALVO Gli SpartaniTeatro Antico19:30
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progetto speciale MIC 2023
regia Daniele Salvo
drammaturgia Barbara Gizzi
con
Clitemnestra Valeria Cimaglia
Tindaro Massimo Cimaglia
Agamennone Giuseppe Sartori
Leda Elena Polic Greco
Elena Giulia Sanna
voce di Ebalo Ugo Pagliai
coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto
costumi Daniele Gelsi
disegno Luci Giuseppe Filipponio
elementi scenici Andrea Grisanti
assistente alla regia Matteo Fiori
produzione Terra Magica Arte e Cultura, con il patrocinio di INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Institute of Sparta, Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia
durata 95’
Nella tragedia scritta da Barbara Gizzi, ambientata a Sparta, il gioco del potere calpesta sentimenti e individualità. L’amore deve piegarsi alla ragione di Stato ma con conseguenze terribili e funeste. Personaggi che scavano nel cuore dello spettatore, per la forza dei temi e grazie alla regia visionaria e spettacolare di Daniele Salvo che, con tutti i mezzi espressivi possibili, tocca le corde della più profonda emotività di un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci. Un coro di guerrieri, anime inquiete che commentano, in una sorta di danza continua, soffre con la protagonista, la ammonisce, la travolge rievocando le atmosfere delle grandi tragedie e la forza viscerale dell’Iliade.
Barbara Gizzi, drammaturga e docente di Lettere, ha scritto saggi sul teatro del Settecento, in particolare su Goldoni e su Metastasio, e sull’opera lirica. È stata per molti anni critica teatrale per Paese Sera e per Il Tempo, ha diretto riviste specializzate ed è autrice di programmi radiofonici e televisivi per la Rai.
Daniele Salvo, attore e regista, ha collaborato con Luca Ronconi per quasi 18 anni, come attore, in ruoli di primo piano, assistente alla regia e regista collaboratore. Tra le sue regie più note, Coefore/Eumenidi di Eschilo, Aiace, Edipo Re, Edipo a Colono di Sofocle con Giorgio Albertazzi, con cui ha avviato una lunga collaborazione, e La Pace di Aristofane, tutte al Teatro Greco di Siracusa. Ha inoltre diretto, tra le tante regie, altre opere dei tragici, tra cui Dionysus in Romania, Prometheus di Eschilo, Medea di Euripide, con Franco Branciaroli, e moltissimi altri lavori in Italia e all’estero.
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11 agosto 2024 19:30
mar13agosto19:30ALBERTO SAMONÀ Il Derviscio di BukharaTeatro Antico19:30
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Armonie d’Oriente fra teatro, musica e danze sufi
con
Stefania Blandeburgo
Davide Conalghi
musiche dal vivo
Tito Rinesi & Ensemble Dargah
voce, tamburo a cornice, saz
Tito Rinesi
Oud e voce Piero Grassini
Flauto ney René Rashid Scheier
Percussioni e voce Flavio Spotti
Danze persiane e sufi
Grazia Cernuto
Samā, danze sufi Amal Oursana
Nuovo allestimento
durata 90’
produzione Statale 114 – Circuito Latitudini
Il Derviscio di Bukhara è uno spettacolo, che attraverso teatro, musica e danze sufi e persiane, conduce il pubblico fra le magie dell’Oriente e dell’Asia Centrale, alla scoperta della spiritualità dei dervisci, di cui la città di Bukhara fu in vari periodi uno dei centri più importanti. È un incontro fra tradizioni: la spiritualità dell’Asia Centrale, la danza sacra dei dervisci e quelle di più marcata influenza persiana, la musica sufi dell’area ottomano-turca e del vicino Oriente e le narrazioni circolari e rituali dell’Asia. È anche un racconto d’amore: fra i riferimenti e le fonti a cui si ispira lo spettacolo, infatti, vi sono fiabe e poemi orientali, fra cui la storia di “Leyla e Majnun” di Nizami Ganjavi, poeta persiano del XII secolo d.C. Il testo è, inoltre, arricchito dall’inserimento di racconti della tradizione del Sufismo. Il Derviscio di Bukhara può, dunque, essere considerato come la ricerca di un incontro con il piano universale, che avviene mediante la parola, il suono e il movimento. Le armonie musicali e i canti patrimonio dei dervisci accompagnano il sacro rito dello zhikr e il samà (danza sacra) dei dervisci dà la possibilità di scoprire un universo sacro che congiunge il nostro piano con quello Divino. Allo stesso modo, il ritmo della voce completa l’opera in una “circolarità rituale”, propria della tradizione dei cantastorie erranti d’Oriente.
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13 agosto 2024 19:30
mer14agosto21:00Nick The Nightfly QuartetTempio21:00
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voce e chitarra Nick the Nightfly
voce Alessandra Mirabella
Riccardo Randisi pianoforte
Giuseppe Urso batteria
Orazio Maugeri sax
Fabio Lannino basso elettrico
produzione Associazione Parla Piano
durata 90’
Nick the Nightfly, scozzese nato a Glasgow, vive in Italia dal 1982. Affermato cantante, chitarrista, e compositore di brani di grande valore artistico, dal 1988 è in onda su Radio Monte Carlo con Monte Carlo Nights, il programma specializzato in musica di qualità, che ha portato in Italia la new age, la fusion, la world music, la musica brasiliana, il jazz, l’acid jazz e negli ultimi anni anche i suoni del nu jazz, il lounge e la chill out. Ha un rapporto privilegiato con la Sicilia, e avendo sposato una palermitana, lui stesso si definisce siculo scozzese. Con lui un quartetto residente in Sicilia che lo accompagna, basato su una ritmica piano basso e batteria ed un fiato. Il rapporto ultraventennale di amicizia e collaborazione con Fabio Lannino (che ha prodotto i suoi spettacoli con le orchestre del Teatro Massimo di Palermo, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, con l’orchestra Jazz del Brass Group) è un’ulteriore radice in Sicilia. Tra le sue collaborazioni: Sting, Pat Metheny, Peter Gabriel, Ryuichi Sakamoto, Herbie Hancock, Miriam Makeba, Caetano Veloso, Enya, Donald Fagen, Pino Daniele, Annie Lennox e molti altri. Si esibisce in concerto in tutta Italia con la sua The Nightfly Orchestra e ha partecipato ai più importanti festival, da Umbria Jazz al Bolzano Jazz Festival. Con il suo 5tet ha inciso il cd Nice One e B-Yourself, con la partecipazione speciale di Incognito, Fabrizio Bosso, Paula Morelenbaum. Dal 2003 Nick è direttore artistico del Blue Note Milano, il tempio milanese del jazz, punto di riferimento della musica di qualità. Nel suo spettacolo dal vivo intrattiene il pubblico come pochi altri “coroner”, sia con una scelta di brani che spaziano dal pop raffinato dei brani di Burt Bacharach e Sting, così come citazioni di brani storici del jazz, sempre preziosi e mai autocelebrativi. Il concerto del Segesta Teatro Festival sarà aperto dalla cantante jazz Alessandra Mirabella.
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14 agosto 2024 21:00
gio15agosto19:30MIMMO CUTICCHIO Histoire Du SoldatTeatro Antico19:30
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musica Igor Stravinskij
libretto Charles Ferdinand Ramuz
voce, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano
organico musicale Giacomo Cuticchio Ensemble
scene e costumi Tania Giordano
organizzazione Elisa Puleo
foto in copertina Guido Gaudioso
produzione Compagnia Figli d’Arte Cuticchio
durata 70’
L’Histoire du Soldat, è una nuova creazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con Mimmo Cuticchio, voce narrante e maniante. Si tratta di una favola che pone a confronto la malefica azione del Diavolo con il candore di un ingenuo Soldato che desidera solamente passare i quindici giorni di licenza con la madre e la fidanzata, nel proprio borgo natio; il giovane porta con sé un vecchio violino, che fa risuonare con passione e sentimento. Sulla via verso casa incontra il demonio travestito da mercante che gli propone di scambiare lo strumento con un prezioso libro, in cui è possibile leggere il futuro del mondo. Nel momento stesso in cui il Soldato accetta lo scambio il maligno entra in possesso della sua esistenza, al punto da fargli perdere la cognizione del tempo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Invano si accosta ai suoi affetti, ma nessuno riesce a vederlo o a sentirlo, neppure la Madre. Mentre si sviluppa il racconto, i pupi mostrano alcune magiche suggestioni. Il pubblico avverte, di volta in volta, lo slancio degli affetti, il bisogno della pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni. Le figurazioni, a vista, rimandano con semplicità ai modi di dire e di agire. Intanto le vibrazioni della voce di Cuticchio e le variazione della sua espressività si intrecciano con le cadenze del “cuntu”, di cui Mimmo è indiscusso maestro, e con il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato. Gli opranti tendono a fondere i loro corpi con quelli dei loro personaggi e il tutto si intreccia con il fascino delle musiche dal vivo dell’ensemble diretto dal figlio Giacomo Cuticchio che amplificano la magia di uno spettacolo molto emozionante.
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15 agosto 2024 19:30
ven16agosto19:30MIMMO CUTICCHIO Histoire Du SoldatTeatro Antico19:30
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musica Igor Stravinskij
libretto Charles Ferdinand Ramuz
voce, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano
organico musicale Giacomo Cuticchio Ensemble
scene e costumi Tania Giordano
organizzazione Elisa Puleo
foto in copertina Guido Gaudioso
produzione Compagnia Figli d’Arte Cuticchio
durata 70’
L’Histoire du Soldat, è una nuova creazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con Mimmo Cuticchio, voce narrante e maniante. Si tratta di una favola che pone a confronto la malefica azione del Diavolo con il candore di un ingenuo Soldato che desidera solamente passare i quindici giorni di licenza con la madre e la fidanzata, nel proprio borgo natio; il giovane porta con sé un vecchio violino, che fa risuonare con passione e sentimento. Sulla via verso casa incontra il demonio travestito da mercante che gli propone di scambiare lo strumento con un prezioso libro, in cui è possibile leggere il futuro del mondo. Nel momento stesso in cui il Soldato accetta lo scambio il maligno entra in possesso della sua esistenza, al punto da fargli perdere la cognizione del tempo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Invano si accosta ai suoi affetti, ma nessuno riesce a vederlo o a sentirlo, neppure la Madre. Mentre si sviluppa il racconto, i pupi mostrano alcune magiche suggestioni. Il pubblico avverte, di volta in volta, lo slancio degli affetti, il bisogno della pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni. Le figurazioni, a vista, rimandano con semplicità ai modi di dire e di agire. Intanto le vibrazioni della voce di Cuticchio e le variazione della sua espressività si intrecciano con le cadenze del “cuntu”, di cui Mimmo è indiscusso maestro, e con il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato. Gli opranti tendono a fondere i loro corpi con quelli dei loro personaggi e il tutto si intreccia con il fascino delle musiche dal vivo dell’ensemble diretto dal figlio Giacomo Cuticchio che amplificano la magia di uno spettacolo molto emozionante.
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16 agosto 2024 19:30
sab17agosto19:30GABRIELE VACIS e PEMSette A TebeUnder 35Teatro Antico19:30
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Un terribile amore per la guerra
ispirato alla tragedia di Eschilo
drammaturgia Gabriele Vacis e PEM
autore Gabriele Vacis e PEM
con Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimenti Roberto Tarasco
cura dei cori Enrica Rebaudo
fonico Riccardo Di Gianni
produzione Compagnia A. Artisti associati Soc. Coop
durata 90’
Dopo la felice esperienza del Prometeo, per Gabriele Vacis, regista e drammaturgo tra i più apprezzati della scena contemporanea e i giovani attori della sua scuola, una nuova prova importante è questa messinscena della mitologia di Tebe sulla saga della stirpe di Edipo, focalizzata sulla possibilità di rappresentare quel sentimento tragico che sembra disperdersi nella chiacchiera quotidiana del nostro presente. E così nella “nuova” versione, sarà la gente di Tebe che assiste e commenta quel che succede, a determinare gli eventi della tragedia: la folla diventa protagonista, quasi un’opinione pubblica che con la sua invadenza onnipresente è capace di volgere in festa, in mercato, ogni evento straordinario, anche il più tragico. Ed è la relazione tra l’uomo e la guerra, sul “terribile amore” dell’essere umano per questa attività (prendendo a prestito le parole dello psicanalista James Hillman) la base su cui viene costruita l’azione scenica dei Sette a Tebe. L’importanza del lavoro con i giovani per il significato del classico e del mito, con le sue ricadute nel contemporaneo, è sempre stata fondamentale per Vacis, e il suo teatro guarda alle nuove generazioni e coinvolge i giovani in modo diretto. In una recente intervista il regista spiega: “Li si lusinga ma non li si ascolta, eppure sono loro che indicano la direzione in cui sta andando il mondo. Il sentimento del tragico per loro non corrisponde con la fine di sè, ma con la fine del pianeta”.
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17 agosto 2024 19:30
dom18agosto5:00ACOUSTIC SWING TRIO Sulle corde del JazzAlbaTeatro Antico5:00
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violino Mauro Carpi
contrabbasso Fabio Crescente
chitarra Michele Ariodante
special guest
clarinetto Nico Gori
durata 75’
Da sempre simbolo per eccellenza della musica ‘colta’, il violino ha in realtà attraversato con la sua voce anche la storia del jazz dimostrando, grazie soprattutto all’indimenticabile arte di Joe Venuti e Stephane Grappelli, di possedere un’anima pienamente ‘swing’. Proprio per rendere omaggio a questi due grandi musicisti e rileggerne il repertorio, il chitarrista romano Michele Ariodante ha dato vita nel 2002, insieme al violinista trapanese Mauro Carpi e al contrabbassista Fabio Crescente, all’Acoustic Swing Trio, una formazione solo corde in cui equilibri sonori acustici e raffinati si fondono con l’energia e il dinamismo del miglior linguaggio jazzistico.
Ariodante e Carpi, entrambi diplomati in conservatorio e da molti anni attivi nell’ambito jazzistico, sono stati scoperti, come duo, da Lino Patruno che li ha spesso ospitati nei suoi dischi. Hanno collaborato con maestri americani del jazz mainstream quali Spiegle Willcox, Evan Christopher ed Andy Stein e sono stati segnalati dalla critica estera come uno dei migliori set del Festival Internazionale di Ascona 2003. Nell’Acoustic Swing Trio è fondamentale la presenza di Fabio Crescente, contrabbassista e bassista tra i migliori in Europa. Nel repertorio del Trio trovano spazio naturalmente i grandi autori delle migliori ‘songs’ americane, da Gershwin a Porter ed Ellington e i celebri duetti violino – chitarra di Joe Venuti ed Eddie Lang che segnarono la nascita, nella seconda metà degli anni venti, del chamber jazz e che Ariodante e Carpi sono oggi gli unici in Europa a rileggere.
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18 agosto 2024 5:00
dom18agosto19:30GABRIELE VACIS e PEMSette A TebeUnder 35Teatro Antico19:30
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Un terribile amore per la guerra
ispirato alla tragedia di Eschilo
drammaturgia Gabriele Vacis e PEM
autore Gabriele Vacis e PEM
con Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimenti Roberto Tarasco
cura dei cori Enrica Rebaudo
fonico Riccardo Di Gianni
produzione Compagnia A. Artisti associati Soc. Coop
durata 90’
Dopo la felice esperienza del Prometeo, per Gabriele Vacis, regista e drammaturgo tra i più apprezzati della scena contemporanea e i giovani attori della sua scuola, una nuova prova importante è questa messinscena della mitologia di Tebe sulla saga della stirpe di Edipo, focalizzata sulla possibilità di rappresentare quel sentimento tragico che sembra disperdersi nella chiacchiera quotidiana del nostro presente. E così nella “nuova” versione, sarà la gente di Tebe che assiste e commenta quel che succede, a determinare gli eventi della tragedia: la folla diventa protagonista, quasi un’opinione pubblica che con la sua invadenza onnipresente è capace di volgere in festa, in mercato, ogni evento straordinario, anche il più tragico. Ed è la relazione tra l’uomo e la guerra, sul “terribile amore” dell’essere umano per questa attività (prendendo a prestito le parole dello psicanalista James Hillman) la base su cui viene costruita l’azione scenica dei Sette a Tebe. L’importanza del lavoro con i giovani per il significato del classico e del mito, con le sue ricadute nel contemporaneo, è sempre stata fondamentale per Vacis, e il suo teatro guarda alle nuove generazioni e coinvolge i giovani in modo diretto. In una recente intervista il regista spiega: “Li si lusinga ma non li si ascolta, eppure sono loro che indicano la direzione in cui sta andando il mondo. Il sentimento del tragico per loro non corrisponde con la fine di sè, ma con la fine del pianeta”.
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18 agosto 2024 19:30
mar20agosto21:00CLAUDIO TERZOUn’orchestra a 6 cordePrima NazionaleUnder 35Tempio21:00
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dal Barocco al 900 Storico Spagnolo
musica
Prima esecuzione
Under 35
durata 70’
“La chitarra è come una piccola orchestra. Aiuta chi la suona a prendere per mano l’ascoltatore per accompagnarlo alle più alte vette dei sogni.”
Con il progetto che sto portando avanti è mio intendimento condurre l’ascoltatore, anche il più profano, attraverso i 4 periodi artistici della storia della musica sfruttando la teatralità e il coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore. Partirò dal barocco ridondante della musica del grande Johann Sebastian Bach sostenuto da un virtuosismo tecnico dell’arte della “FUGA”, passando per il Romanticismo dove vengono esaltati il Sogno, la Passione e la Fantasia. Temi che ormai nell’800 trovano migliore espressione nella musica più che nelle parole. Fine del percorso sarà il 900 storico con i compositori Francisco Tàrrega, Federico Moreno Torroba e Joaquin Turina, i quali furono tra i più importanti pionieri e innovatori del mondo della chitarra classica contemporanea che risposero alla “chiamata alle corde” del M. Andres Segovia, e grazie al loro lavoro possiamo conoscere il ruolo che veste oggi la chitarra classica.
(Claudio Terzo)
Amante dei vari generi musicali, il giovane musicista Claudio Terzo, oltre allo studio del Pianoforte, ha approcciato anche quello della Chitarra Classica. Spronato dagli insegnanti di strumento, ha partecipato giovanissimo sia come solista che come membro di Orchestra conquistando riconoscimenti sia in ensemble di pianoforte, che in Chitarra Classica. Ha frequentato il Corso di Chitarra Classica al Conservatorio “Scontrino” di Trapani dove, a 16 anni, ha concluso il percorso di Studio Propedeutico con la massima votazione.. Ha frequentato varie MASTER CLASS tenute da Chitarristi di fama come Nello Alessi, Marina Parilli, Bruno Giuffredi, Niccolò Spera.
Tempio
Luogo
Tempio
Ora
20 agosto 2024 21:00
mer21agosto21:00GIACOMO BARRACOAnima e virtuosismoPrima NazionaleUnder 35Tempio21:00
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Programma
L. van Beethoven – Sonata in do maggiore op. 53
Allegro con brio
Introduzione
Adagio molto
Rondó
Allegretto moderato
Prestissimo
F. Chopin- Notturni op. 48 n. 1 in do minore (Lento , Doppio movimento) n. 2 in fa diesis minore (Andantino, Molto più lento)
F. Chopin -Ballata n. 1 in sol minore op. 23
F. Liszt Mephisto-Walzer n.1 S.514
durata 70’
Giacomo Barraco ha iniziato lo studio di pianoforte all’età di 7 anni a Fermo, sua città natale, e all’età di 9 anni ha sostenuto e superato l’esame per l’ammissione al Conservatorio. Ha studiato, quindi, presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro e presso il Conservatorio “G. Braga” di Teramo. Nel 2021 si trasferito con la sua famiglia a Trapani, dove ha studiato con il M° Franco Foderà e ha sostenuto l’esame di ammissione al Corso Accademico di primo livello presso il Conservatorio “A. Scontrino”, divenendo allievo prima del M° Walter Roccaro e poi della Prof.ssa llaria Ganeri. Vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, ha frequentato corsi di perfezionamento e masterclass tenuti dai Maestri Tagliavini, Valente, Belli, Di Bella, Balzani, Canals e Yablonskaya. Parallelamente agli studi accademici in Conservatorio, continua a studiare sotto la guida del M° Walter Roccaro
Considerazioni personali sul programma del concerto:
Ho scelto questo repertorio per evidenziare la straordinaria ricchezza espressiva del pianoforte, strumento per il quale i grandi compositori hanno creato opere capaci di rappresentare contemporaneamente sia l’essenza profonda della propria anima che le più grandi sfide virtuosistiche. Credo non ci sia, per un giovane pianista come me, gioia più grande di condividere con il pubblico la bellezza di questa musica.
Tempio
Luogo
Tempio
Ora
21 agosto 2024 21:00
gio22agosto19:30KÖRPER StuporosaUnder 35Teatro Antico19:30
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regia e coreografia Francesco Marilungo
con Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera Di Lecce
musica e vocal coaching
Vera Di Lecce
spazio e luci Gianni Staropoli
costumi Lessico Familiare
foto e video Luca del Pia
produzione Körper Centro di Produzione Nazionale della Danza
coproduzione Fabbrica Europa
con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia,
con il supporto di Short Theatre Festival, Fuori Programma Festival, Teatro Akropolis & Dracma Teatro – Progetto CURA, Did Studio, Base Milano, Qenhun
durata 70’
Ne La morte trionfata, Alfonso di Nola descrive il lutto come un insieme di pratiche sociali e processi psichici suscitati dalla morte della persona cara. In passato, la sua dimensione sociale, espressa in un sistema complesso di gesti e lacrime condivise, codici definiti e pratiche rituali, permetteva al singolo di manifestare il dolore con il supporto della comunità. Stuporosa del coreografo Francesco Marilungo, parte da una riflessione sul lutto e sulla privazione della sua dimensione comunitaria. L’aspetto culturale e relazionale è ciò che le cinque figure in scena evocano, alla ricerca di una ritualità fatta di forme di mutuo soccorso, antiche formule magiche, danze tradizionali. La musica, composta da Vera Di Lecce indaga i meccanismi ossessivi della ripetizione per entrare in connessione con le figure in scena, guidandole e facendosi guidare.
Francesco Marilungo frequenta l’Atelier di Teatrodanza presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, e negli anni lavora come performer per diversi artisti tra cui Enzo Cosimi, Antonio Marras, Jonathan Burrows/Matteo Fargion e Alessandro Sciarroni. Parallelamente all’attività di danzatore intraprende un proprio percorso autoriale. Presenta i suoi lavori in diversi festival italiani ricevendo vari riconoscimenti.
Vera Di Lecce, artista pugliese di base a Roma, è una cantante, producer e performer che nasce dalla tradizione e sviluppa un percorso personale di ricerca e sperimentazione. La sua musica è spesso una fusione di sonorità nord europee, orientali e tradizionali.
Teatro Antico
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Teatro Antico
Ora
22 agosto 2024 19:30
ven23agosto21:00Pippo Pollina & Palermo Acoustic QuintetTeatro Antico21:00
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voce piano e chitarra Pippo Pollina
batteria Fabrizio Giambanco
basso Mario Rivera
tastiere Gianvito Di Maio
sax e clarinetto Roberto Petroli
chitarre Edoardo Musumeci
tecnico audio esterno Fortunato d’Agata
tecnico luci Adriano Miliani
tecnico audio palco Alessio Verzì
management Italia Rambaldo Degli Azzoni Avogadro e Roberta Raia
tour manager Mirella Lampertico
produzione KeySound
durata 95’
Pippo Pollina, cantautore palermitano di nascita e mitteleuropeo d’adozione, arrivato ai 60 anni di età e ai 40 di una straordinaria carriera con 25 album e migliaia di concerti, porta da due anni nel nostro continente questo spettacolo intenso, emozionante e di grande qualità, anche grazie all’accompagnamento di un ensemble di eccellenti strumentisti, il Palermo Acoustic Quintet. Nell’ambito di questo concerto, oltre alle canzoni più recenti, presenti negli ultimi due album, vengono proposte anche alcune fra le più significative del vastissimo canzoniere di Pippo Pollina, da sempre attento alle tematiche sociali, di libertà, contro le guerre, le dittature, le mafie. In scena vi è il racconto in musica delle riflessioni e degli stati d’animo di un poeta intento a narrare sogni, speranze, delusioni, attraverso un repertorio di canzoni di un artista maturo, che continua ad affrontare nuove sfide.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
23 agosto 2024 21:00
sab24agosto19:30ROBERTO LATINI Pagliacci all’uscitaTeatro Antico19:30
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da Leoncavallo e Pirandello
di e con Roberto Latini
e con Elena Bucci, Ilaria Drago, Savino Paparella, Marcello Sambati
musiche e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
costumi Rossana Gea Cavallo
regia Roberto Latini
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello e con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello-CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
durata 80’
Pagliacci all’uscita si presenta mettendo uno accanto all’altro due testi molto diversi: il libretto di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e l’atto unico che Luigi Pirandello definisce “mistero profano”. Due testi distanti, per stile e contenuto, eppure capaci di una comune sensazione che li rende profondamente accostabili; il primo è immerso nel Verismo di fine ‘800, nella trama spietata del delitto d’onore e d’amore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica. Sembrano, per struttura e forma, collocabili da una parte all’altra di un ponte ideale, fondamentale per la letteratura teatrale, che a cavallo dei due secoli, riesce a trasformare i percorsi sintattici in prospettive drammaturgiche; uno accanto all’altro, creano un terzo materiale, indipendente, per evocazione e compromissione, in salvo dal malinteso della narrazione e nella disponibilità del contemporaneo o di quel concetto di “drammaturgia” che vanta così tante e nuove prossimità con il linguaggio.
(Roberto Latini)
Roberto Latini è il fondatore di Fortebraccio Teatro, una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dal 1999, volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. La compagnia si avvale della collaborazione artistica, oltre che di Latini, di Gianluca Misiti e Max Mugnai. Tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore, il Premio della Critica 2015, il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici, felice ospite qui alla prima edizione del Segesta Teatro Festival nel 2022.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
24 agosto 2024 19:30
dom25agosto19:30ROBERTO LATINI Pagliacci all’uscitaTeatro Antico19:30
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da Leoncavallo e Pirandello
di e con Roberto Latini
e con Elena Bucci, Ilaria Drago, Savino Paparella, Marcello Sambati
musiche e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
costumi Rossana Gea Cavallo
regia Roberto Latini
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello e con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello-CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
durata 80’
Pagliacci all’uscita si presenta mettendo uno accanto all’altro due testi molto diversi: il libretto di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e l’atto unico che Luigi Pirandello definisce “mistero profano”. Due testi distanti, per stile e contenuto, eppure capaci di una comune sensazione che li rende profondamente accostabili; il primo è immerso nel Verismo di fine ‘800, nella trama spietata del delitto d’onore e d’amore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica. Sembrano, per struttura e forma, collocabili da una parte all’altra di un ponte ideale, fondamentale per la letteratura teatrale, che a cavallo dei due secoli, riesce a trasformare i percorsi sintattici in prospettive drammaturgiche; uno accanto all’altro, creano un terzo materiale, indipendente, per evocazione e compromissione, in salvo dal malinteso della narrazione e nella disponibilità del contemporaneo o di quel concetto di “drammaturgia” che vanta così tante e nuove prossimità con il linguaggio.
(Roberto Latini)
Roberto Latini è il fondatore di Fortebraccio Teatro, una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dal 1999, volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. La compagnia si avvale della collaborazione artistica, oltre che di Latini, di Gianluca Misiti e Max Mugnai. Tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore, il Premio della Critica 2015, il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici, felice ospite qui alla prima edizione del Segesta Teatro Festival nel 2022.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
25 agosto 2024 19:30